Pechino – Clemente Russo asfalta anche l’ostacolo americano. Il campione del mondo dei pesi massimi batte nettamente (7-1 il finale) lo statunitense Deontay Wilder gigante da quasi due metri. Sicurezza e padronanza, spavalderia e coraggio. Russo si piazza a centro ring e picchia come un dannato. Ci mette un paio di riprese a prendere la giusta misura (la differenza di altezza tra i due pugili sarà di almeno 20 centimetri) ma alla fine della terza è già sul 4-0. E l’apertura del quarto round è una sinfonia per l’azzurro che infila quattro pugni in serie e fiacchia le speranze del pugile Usa. Ora Russo si giocherà la finalissima per l’oro nella categoria 91 kg. Il pugile di Marcianise ritroverà il russo Rakhim Chakhkeiv, già battuto nella finale dei Mondiali dello scorso anno. Nella prima semifinale, Chakhkeiv aveva sconfitto il cubano Osmai Acosta Duarte 10-5. Il combattimento è in programma domani alle 15.21.
Vendicato Damiani “Rino, parli inglese? Allora traduci”. Russo fa il mattatore alla fine del match. Per rispondere a un giornalista Usa che gli chiede del match, precetta tv Rino Tommasi e gli fa fare da interprete. Spiega di non avere avuto difficoltà contro l’acerbo avversario: “Wilder è molto più alto e ho fatto il necessario e sufficiente per batterlo, oggi ero al 70 per cento. Il cento per cento me lo tengo per la finale”. Poi passa alla dedica della vittoria con due destinatari, il suo concittadino Angelo Musone e il tecnico azzurro, Francesco Damiani: “Ai Giochi di Los Angeles nell’84, entrambi persero contro dei pugili Usa.